Data creazione: 24/10/2023 Data ultima modifica: 14/11/2023

Cittadini

Nei confronti dei cittadini, l’assistenza farmaceutica territoriale cura l’informazione sul corretto uso dei farmaci, sulle possibili reazioni avverse, sulle controindicazioni e sul regime di rimborsabilità.

I farmaci, se assunti quando necessario, possono aiutarti a vivere meglio e più a lungo. Purtroppo non esistono farmaci “miracolosi”, ma è indubbio che, se utilizzati adeguatamente, i medicinali possono essere preziosi alleati per mantenere lo stato di salute.

Alcuni farmaci non richiedono la prescrizione medica, in quanto adatti a curare disturbi lievi. Tuttavia, prima di prenderli, soprattutto se già si stanno assumendo altre medicine, si consiglia di chiedere sempre un consulto al medico o al farmacista.

I farmaci sono classificati in:

Farmaci di fascia A (essenziali o per patologie croniche), a carico totale del Servizio Sanitario Nazionale forniti ai cittadini dietro prescrizione medica redatta su ricettario del SSN, che ha validità massima di 30 giorni e che può contenere l’indicazione:

  1. di un massimo di due specialità diverse o due confezioni dello stesso farmaco per ricetta, a eccezione degli interferoni per il trattamento dell’epatite cronica, degli antibiotici monodose e dei medicinali somministrabili esclusivamente per fleboclisi (massimo 6 confezioni per ricetta);
  2. di un massimo di tre confezioni per ricetta, e comunque per un periodo non superiore ai 60 giorni di terapia, per i pazienti affetti da patologie croniche (certificate da specifica esenzione);
  3. di un numero di confezioni sufficienti a coprire una terapia della durata massima di 30 giorni, per i farmaci analgesici oppiacei utilizzati nella terapia del dolore (Legge 12/2001).

La rimborsabilità dei medicinali di fascia A è vincolata al rispetto delle indicazioni riportate nella scheda tecnica. Alcuni medicinali compresi in fascia A sono però prescrivibili a carico del SSN soltanto per alcune indicazioni precisate nelle note AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). In questi casi è il medico prescrittore che stabilisce se il paziente ha o meno diritto a ottenere il farmaco in regime SSN.

Farmaci di fascia C, a totale carico del cittadino, venduti dietro presentazione di prescrizione medica.
Fanno eccezione gli invalidi di guerra dalla I alla VIII categoria con pensione di guerra vitalizia(Legge 203/2000), gli invalidi vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice (Legge 206/2004) nei casi in cui il medico di famiglia ne attesti la comprovata utilità terapeutica.

Farmaci di fascia H, a esclusivo uso ospedaliero, possono essere utilizzati solo in ospedale o distribuiti presso le Aziende Sanitarie Regionali.

 

I FARMACI GENERICI

I farmaci generici sono medicinali il cui principio attivo, già ampiamente utilizzato in terapia, non è più coperto da brevetto.
Sono bioequivalenti ovvero contengono lo stesso principio attivo e hanno la stessa forma farmaceutica (compresse, fiale ecc.) delle specialità medicinali da cui derivano e quindi perfettamente intercambiabili.
Sono commercializzati con il nome del principio attivo, seguito dal nome dell’azienda produttrice. Il loro prezzo è inferiore non perché l’efficacia sia ridotta, ma perché le case farmaceutiche che lo producono non devono più recuperare gli investimenti di ricerca e di sviluppo sostenuti dall’azienda depositaria del brevetto ormai scaduto.
Il farmaco generico deve superare gli stessi controlli di qualsiasi altro medicinale prima di ottenere l’autorizzazione alla commercializzazione da parte dell’AIFA, che assicura che non esistano differenze di qualità, efficacia e sicurezza tra la specialità medicinale e il farmaco generico.

Quale vantaggio rappresentano per il cittadino e per il Servizio sanitario nazionale?
Prescrivendo i farmaci generici il medico prescrive gli stessi principi attivi a un prezzo più basso (mediamente del 20%). Il Servizio sanitario nazionale con le riduzioni dei prezzi dovute alla concorrenza tra le Aziende che producono farmaci a base dello stesso principio attivo, può destinare più risorse a favore di terapie particolarmente costose e/o innovative, come quelle oncologiche.

I farmaci generici sono prescritti con le stesse modalità dei farmaci tradizionali:

  • se sono mutuabili (classe A) con la ricetta del Servizio sanitario nazionale;
  • se sono a pagamento (classe C) con la ricetta bianca.

La legge stabilisce che il farmacista debba informare i cittadini sulla possibilità di sostituire il medicinale prescritto dal medico con il farmaco generico corrispondente.
Tale facoltà viene meno solo nel caso in cui il medico apponga sulla ricetta l’indicazione “non sostituibile”.
I cittadini sono liberi di non accettare la proposta di sostituzione effettuata dal farmacista. In tal caso la differenza fra il prezzo del medicinale prescritto e quello del “generico” sarà a suo carico.
Quando si acquista un farmaco che non ha bisogno di ricetta medica, il farmacista è tenuto a informare i cittadini dell’eventuale possibilità di scegliere il prodotto meno costoso con lo stesso principio attivo.

 

I FARMACI BIOSIMILARI

I farmaci biologici sono medicinali che contengono uno o più principi attivi prodotti o estratti da un sistema biologico. Appartengono alla categoria dei farmaci biologici ormoni, enzimi, emoderivati, sieri e vaccini, immunoglobuline, allergeni, anticorpi monoclonali. I principi attivi dei medicinali biologici differiscono da quelli dei prodotti di sintesi chimica per molti aspetti: essi consistono infatti di molecole di maggiori dimensioni, presentano elevata complessità strutturale, una diversa stabilità del prodotto finale e  profilo delle impurezze. Diversamente dai prodotti di sintesi chimica, inoltre, i processi di produzione dei farmaci biologici sono spesso caratterizzati dall’uso di sistemi viventi con la  possibilità di variazioni strutturali rilevanti nel prodotto finale.

I farmaci biosimilari sono medicinali “simili” per qualità, efficacia e sicurezza ai farmaci biologici di riferimento e non soggetti a copertura brevettuale. Un biosimilare e il suo prodotto di riferimento, pur essendo di fatto la stessa sostanza biologica, possono presentare differenze minori dovute a un certo grado di variabilità naturale, alla loro natura complessa e alle tecniche di produzione. A differenza di quanto avviene per i farmaci equivalenti, non è consentita al farmacista la sostituibilità automatica tra farmaco biologico di riferimento e un suo biosimilare né tra biosimilari, pertanto la sostituzione dovrebbe avvenire solo dopo consultazione con il medico prescrittore.

Un medicinale, che sia di marca o equivalente, prima di essere commercializzato, è sottoposto a studi preclinici (eseguiti in vitro o su animali di laboratorio) e a studi clinici (eseguiti sull'uomo) che hanno lo scopo di valutarne l'efficacia e la sicurezza. Tuttavia gli studi pre-commercializzazione coinvolgono un numero ridotto e selezionato di pazienti (escludendo ad esempio bambini e anziani), hanno una durata relativamente breve (inferiore a due anni) e non tengono in considerazione pazienti con patologie concomitanti e/o in terapia con più farmaci. E’ possibile quindi che dopo la commercializzazione del farmaco, con l’utilizzo più ampio e prolungato dello stesso su una popolazione più eterogenea, vengano rilevate delle reazioni avverse che negli studi clinici non era stato possibile individuare.

Risulta pertanto importante segnalare queste situazioni al fine di assicurare un rapporto rischio/beneficio dei medicinali favorevole per la salute e la sicurezza del cittadino.

Il cittadino può informare il proprio medico o farmacista sull’evento avverso permettendo così all’operatore sanitario di effettuare la segnalazione oppure può autonomamente compilare e trasmettere una segnalazione di reazione avversa collegandosi ai servizi online AIFA e scegliendo il modulo “Sono un cittadino”.

 

È anche possibile compilare il modulo cartaceo e trasmetterlo, via email, al seguente recapito:

farmacia.territoriale@aslcn1.it

Dal 1° marzo 2019 tutti i residenti nella Regione Piemonte non pagano più il ticket sui farmaci. La Giunta regionale ha stabilito con la DGR n. 39-8425 del 15 febbraio 2019 di cancellare la quota fissa di compartecipazione alla spesa farmaceutica a carico dei cittadini.

In base a quanto previsto dalla normativa nazionale, rimane a carico del cittadino il pagamento dell’eventuale differenza tra il prezzo del farmaco erogato e il prezzo di rimborso fissato dall’Agenzia Italiana del Farmaco per i medicinali equivalenti.

Sul territorio dell'ASL CN1 operano 169 farmacie distribuite in modo capillare per consentire all'utenza di reperire in modo facilitato i farmaci di cui ha bisogno.

ANAGRAFICA FARMACIE

Per consentire alla popolazione di reperire facilmente in qualsiasi giorno della settimana i farmaci di cui si necessita le farmacie adottano orari di apertura diversificati in base a turni specifici che consentono una reperibilità 24 ore su 24. L'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Cuneo riporta sul proprio sito internet i turni delle farmacie di tutta la provincia suddiviso per giorno di reperibilità.

Per consultare l'elenco cliccare qui.

La Farmacia Territoriale si occupa della gestione dell’Ossigenoterapia domiciliare per i pazienti residenti nell’ASL CN1.

L'Ossigeno Terapeutico è un farmaco: il suo uso corretto consente al paziente con insufficienza respiratoria cronica di continuare ad avere una vita normale, pur in presenza di patologia, permettendogli di recuperare una buona vita di relazione, di muoversi, di uscire dal proprio domicilio e di fare viaggi. Questo trattamento consente di migliorare la capacità di effettuare esercizio fisico.

L'Ossigeno Terapeutico è indicato dal Medico Specialista attraverso la compilazione di apposito Piano Terapeutico in cui viene riportata la posologia espressa in litri al minuto ed il numero di ore al giorno in cui deve essere effettuata la terapia con ossigeno.