Data creazione: 26/09/2023 Data ultima modifica: 11/10/2023

Medicina dei viaggi

La medicina dei viaggiatori ha assunto, negli ultimi anni, un'importanza sempre maggiore a causa del numero crescente di persone che si recano all’estero per turismo, scopi umanitari, lavoro, studio o rientri nei Paesi di origine per visita a parenti e amici (Visiting friends and Relatives).

I viaggi in aree endemiche espongono a rischi infettivi non indifferenti per frequenza e, talvolta, gravità. La maggior parte di questi rischi può essere ridotta in maniera sensibile con l'applicazione di misure preventive semplici.

La prima cosa che un viaggiatore deve fare, una volta stabilita la meta, è informarsi sulle misure per proteggersi da eventuali malattie presenti in quell'area rivolgendosi ai centri di medicina dei viaggi presenti sul territorio aziendale.

Tramite prenotazione è possibile avere una consulenza sanitaria sui principali rischi legati al viaggio e sui comportamenti da adottare. Inoltre è possibile effettuare la profilassi internazionale ed eseguire le vaccinazioni obbligatorie e consigliate.

Presso gli ambulatori di Medicina dei viaggi la consulenza è gratuita mentre i vaccini vengono pagati al prezzo di acquisto da parte dell'Asl con l'aggiunta del costo di somministrazione di 16 euro omnicomprensivo per tutti i vaccini praticati in ogni singola seduta. Sono esenti dal pagamento i minori di 18 anni e i viaggiatori impegnati in progetti di cooperazione internazionale o umanitari, previa presentazione di idonea documentazione.

Si ricorda di prenotare la consulenza con almeno 2 mesi d’anticipo rispetto al viaggio, dal momento che, per avere un’adeguata efficacia, le vaccinazioni vanno eseguite almeno 20/30 giorni prima della partenza, tranne qualche eccezione che prevede almeno due dosi di vaccino, a distanza di un mese l’una dall’altra, prima della partenza.

CENTRO UNICO PRENOTAZIONE

Telefono: 0171/078680

Email: vaccinazioni@aslcn1.legalmailpa.it

Orario: dal lunedì al venerdì 8.00 - 17.00

CENTRI MEDICINA DEI VIAGGI:

CUNEO - Corso Francia 10

FOSSANO - Via Lancimano 9

MONDOVI’ - Via San Rocchetto, 99

SALUZZO – Via del Follone 4

Malaria: rischio sottovalutato dai viaggiatori

La malaria è una malattia infettiva, diffusa in numerose aree tropicali e subtropicali, causata da un protozoo trasmesso, principalmente, attraverso la puntura della femmina di zanzara Anopheles, che punge dal tramonto all’alba.

Il nome (mal-aria) deriva dalla credenza, diffusa nella prima metà dell’Ottocento, che fosse causata dall’aria stagnante respirata nelle paludi.

Ancora oggi nel mondo vengono segnalati circa 200 milioni di casi all’anno e 500000 morti, con una mortalità più elevata in età pediatrica e nelle donne in gravidanza.

In Italia l’ultimo caso di malaria autoctono è stato segnalato nel 1964 e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il nostro Paese libero da malaria nel 1970; tuttavia, a causa del numero crescente di turisti italiani (circa 2 milioni/anno) che si recano in aree tropicali e subtropicali, ogni anno vengono segnalati circa 1000 casi di malaria da importazione.

La malaria, dopo un periodo d’incubazione che varia da 7 a 30 giorni, insorge con un quadro clinico caratterizzato da febbre, artromialgie, vomito e diarrea; le forme più gravi non trattate possono complicarsi con insufficienza renale, edema polmonare e coma.

La prima linea di difesa contro la malaria è la protezione dalle punture d’insetto, come indicato nella tabella sottostante, che riduce il rischio di contrarre la malattia fino a 10 volte.

Misure di protezione contro gli insetti

  • Evitare, se possibile, di uscire tra il tramonto e l’alba
  • Indossare abiti di colore chiaro con maniche e pantaloni lunghi
  • Evitare l’uso di deodoranti e profumi
  • Utilizzare repellenti per insetti sulla pelle esposta
  • Alloggiare preferibilmente in stanze dotate di zanzariere e aria condizionata

Alle misure di profilassi comportamentale si associa la profilassi farmacologica con la quale viene ridotto ulteriormente il rischio d’infezione; tale profilassi è strettamente individuale e può variare non solo da persona a persona, ma anche in funzione del Paese visitato, della durata e tipologia di viaggio, del periodo dell’anno in cui si viaggia, ecc.

Per la prescrizione farmacologica più idonea, si raccomanda ai viaggiatori, diretti in aree endemiche, di rivolgersi ai Centri di Medicina dei Viaggi dell’ASL CN1.

Bisogna comunque ricordare che, a oggi, nessuna profilassi è in grado di prevenire la malattia nel 100% dei casi, per cui al verificarsi di un episodio febbrile durante il soggiorno o dopo il rientro in Italia (anche dopo 3-4 mesi) è opportuno consultare il proprio medico curante.

Informazioni sulla malaria

La febbre gialla è una malattia virale, causata da un virus, trasmesso all’uomo dalla zanzara del genere Aedes (zanzara tigre) che tende a pungere nelle ore diurne.

La maggioranza dei casi ha luogo nell’Africa sub-sahariana, dove la malattia si può manifestare in forma epidemica nella popolazione non vaccinata ed è endemica anche in alcuni paesi dell’America Meridionale e Centrale. Dal dicembre 2015 è in corso un’epidemia, la peggiore mai verificatasi dal 1986 in Africa, che sta colpendo l’Angola e la Repubblica Democratica del Congo; fino al 04 agosto sono stati segnalati complessivamente 6136 casi sospetti con 461 morti. 

La febbre gialla può avere un decorso variabile, presentandosi in forme lievi e forme gravi emorragiche che hanno una letalità del 20-50%. La malattia si manifesta, dopo un periodo d’incubazione di 3-6 giorni, con febbre, mal di testa, dolori muscolari, emorragie cutanee e digestive, insufficienza renale e shock. Il "giallo" nel nome si spiega con l’ittero che colpisce alcuni pazienti, causando occhi e pelle gialla. Non esiste un trattamento specifico antivirale per il virus della febbre gialla.

La vaccinazione è raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a tutti i viaggiatori che si recano in Paesi dove vi è un rischio di trasmissione di febbre gialla. Il vaccino è estremamente efficace (quasi 100%) e conferisce l’immunità a partire dal decimo giorno successivo alla vaccinazione.

Sulla base di recenti evidenze scientifiche, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la modifica al Regolamento Sanitario Internazionale entrata in vigore l’11/07/2016, ha esteso la validità della vaccinazione da 10 anni a tutta la vita. Pertanto, sia per i certificati esistenti che per quelli di nuova emissione, ai viaggiatori internazionali non potrà essere richiesta una vaccinazione di richiamo contro la febbre gialla come requisito per l’ingresso in un Paese, qualsiasi sia la data di emissione del loro certificato di vaccinazione.

Numerosi Paesi richiedono il Certificato di Vaccinazione Internazionale (di colore giallo) contro la febbre gialla per accedere sul proprio territorio. Si tratta di una misura di sanità pubblica per impedire di introdurre la malattia nei Paesi dove al momento non esiste oppure per contrastarne la diffusione nei Paesi endemici.

La vaccinazione non può essere somministrata ai bambini < 6 mesi, ai soggetti con allergia grave alle uova (anafilassi), alle persone con immunodeficienza per effetto di malattie o di terapie, e in altri casi specifici. La vaccinazione non è raccomandata nei bambini di 6-8 mesi e nelle donne in gravidanza o durante l’allattamento. Gli effetti collaterali del vaccino consistono in rare reazioni generali quali mal di testa, dolori muscolari, febbre moderata tra il 5° e il 12° giorno dopo la vaccinazione.

Per la vaccinazione e il rilascio del relativo certificato internazionale, i viaggiatori, diretti in aree endemiche per questa malattia, possono rivolgersi ai Centri di Medicina dei Viaggi dell’ASL CN1 autorizzati dal Ministero della Salute (Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo).

La rabbia è una malattia virale acuta febbrile che causa un’encefalite letale. E’trasmessa all’uomo da animali infetti, selvatici o domestici, mediante il morso, il graffio o la leccatura (saliva).

Questa malattia è presente nella maggior parte dei Paesi del mondo e ogni anno causa circa 55000 morti; la maggior parte dei casi è causata dal morso di un cane, anche se diversi mammiferi, inclusi i pipistrelli, possono causarla. Le aree più colpite sono l’Asia e l’Africa.

Il periodo di incubazione è molto variabile, da pochi giorni a molti anni; nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta nei primi 3 mesi dal morso, inizialmente con sintomi aspecifici quali febbre, malessere generale, mal di testa seguiti da alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della precedente morsicatura. Nell’arco di qualche giorno la malattia si manifesta completamente nella sua forma classica più comune con idrofobia, delirio, agitazione oppure nella sua forma meno comune, rabbia paralitizzante.

Il rischio nei viaggiatori è molto basso, per cui la vaccinazione in pre-esposizione viene raccomandata  per i viaggiatori in aree endemiche, che hanno un rischio elevato di venire a contatto con animali potenzialmente rabidi: veterinari, speleologi, prolungata esposizione in aree rurali (jogging, saccopelisti, ecc.).

Se un viaggiatore viene sfortunatamente morsicato da un animale, sicuramente o potenzialmente rabido, bisogna lavare la ferita con abbondante acqua e detergenti, disinfettare con una soluzione acquosa di iodio e recarsi immediatamente in un ospedale per iniziare una immunizzazione passiva (immunoglobuline) e una immunizzazione attiva (vaccinazione post-esposizione).

Viaggiare sicuri con animali domestici            

Nel corso degli ultimi anni è in aumento l’abitudine di portare il proprio animale in vacanza recandosi, talvolta, in Paesi dove la situazione epidemiologica per alcune malattie infettive e zoonotiche (trasmissione dagli animali all’uomo) risulta particolarmente a rischio.

Una di queste malattie è proprio la rabbia, endemica in diversi Paesi, e la mancata informazione in tal senso costituisce un rischio reale di esportazione della malattia verso territori indenni.

I turisti che intendono viaggiare con il proprio cane o gatto, devono programmare accuratamente la propria vacanza, poiché le condizioni sanitarie richieste e gli obblighi da osservare, relativamente all’animale, sono spesso differenti a seconda della destinazione. Dal 01/10/2004 è obbligatorio dotare cani, gatti e furetti, che viaggiano all’estero, del passaporto che il Servizio Veterinario dell’ASL rilascia dopo aver identificato gli animali con un microchip, già obbligatorio per tutti i cani nati dal 1° gennaio 2005.

Si raccomanda, pertanto, prima della partenza, di informarsi presso il Servizio Veterinario dell’ASL o direttamente all’ambasciata o alla dogana del Paese di destinazione sulle condizioni di polizia sanitaria applicate e sull’eventuale presenza della rabbia per la quale è necessaria la vaccinazione antirabbica in corso di validità quale requisito per i movimenti verso i Paesi dell’Unione Europea; per alcuni Paesi è necessario fare un prelievo per la titolazione degli anticorpi antirabbia.

Si ricorda, infine, che quando si rientra da una vacanza, soprattutto dai Paesi non indenni da rabbia, è molto pericoloso portare a casa cani e gatti randagi, di cui non si conosce lo stato sanitario.

Informazioni sul trattamento dei dati personali per gli utenti degli ambulatori di Medicina dei Viaggi.

L’encefalite giapponese è una malattia virale, trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzara, del genere Culex, che tende a pungere nelle ore di oscurità e semioscurità. Il serbatoio naturale del virus è rappresentato dai maiali e da diversi uccelli selvatici dai quali, attraverso la zanzara, viene trasmesso ad altri animali e occasionalmente all’uomo.

Il primo caso di encefalite giapponese, da cui il nome, è stato documentato in Giappone nel 1871.

Oggi la malattia colpisce circa 50000 persone ogni anno, con 10000 morti ed è endemica nel Sud-Est Asiatico, nel subcontinente Indiano e nel Pacifico Occidentale; le aree rurali, soprattutto quelle coltivate a riso, risultano quelle maggiormente colpite. Nelle zone temperate dell'Asia la trasmissione è stagionale, e la maggior parte dei casi umani si manifesta da aprile a settembre, mentre nelle aree tropicali la malattia può essere trasmessa durante tutto l’anno.

Nelle aree endemiche, la maggior parte degli adulti ha sviluppato un’immunità naturale in seguito all’infezione contratta da bambini e quindi la malattia, pur potendo interessare le persone di ogni età, colpisce maggiormente i bambini di età inferiore a 15 anni.

Questo virus non è mai stato trasmesso in Africa, in Europa o nelle Americhe.

La maggior parte delle infezioni è asintomatica, mentre nei casi sintomatici il quadro clinico è variabile: forme lievi caratterizzate da febbre con mal di testa, e forme gravi con segni di meningoencefalite che hanno una letalità del 25% e un alto rischio di complicanze neurologiche permanenti.

Normalmente i viaggiatori diretti in Asia, hanno un basso rischio di contrarre questa malattia, soprattutto se fanno dei viaggi di breve durata e in aree urbane; tuttavia questo rischio varia in funzione di diverse variabili quali la durata e la stagione del viaggio, la tipologia di attività svolta, ecc.; anche se l’encefalite giapponese è principalmente una malattia dei bambini, le infezioni associate ai viaggi possono verificarsi tra persone di qualsiasi età.

Tutti i viaggiatori che si recano in aree endemiche devono adottare ogni misura possibile per prevenire le punture di zanzara, come ad esempio soggiornare preferibilmente in locali dotati di zanzariere e aria condizionata, utilizzare abiti con maniche e pantaloni lunghi, utilizzare repellenti sulle parti scoperte del corpo, ecc..

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la vaccinazione ai viaggiatori che si recano in aree endemiche, soprattutto se è prevista una prolungata esposizione all’aperto in aree rurali (lavoratori, campeggiatori, ecc.).

Per altri consigli ed eventuale vaccinazione ci si può rivolgere ai Centri di Medicina dei Viaggi dell’ASL CN1.