Data creazione: 19/07/2023 Data ultima modifica: 09/10/2023

Kintsugi


Soggetto Responsabile: Società Cooperativa Sociale Armonia Onlus

Territori interessati: Saluzzo (CN), Pianfei (CN), Murazzano (CN), Manta (CN), Fossano (CN), Mondovì (CN), Borgo San Dalmazzo (CN), Ceva (CN), Savigliano (CN), Verzuolo (CN), Cuneo

Importo deliberato: € 900.000,00

Partenariato: Actionaid International Italia Onlus; Cooperativa Animazione Valdocco Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale Onlus; Insieme A Voi Società Cooperativa Sociale Onlus; Consorzio per i Servizi Socio-Assistenziali del Monregalese (C.S.S.M.); Proposta 80 Società Cooperativa Sociale; Caracol Società Cooperativa Sociale A R.L; Consorzio Monviso Solidale; Emmanuele Soc. Coop. Sociale Onlus; Momo Scs; Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese; Unione Montana delle Valli Mongia E Cevetta Langa Cebana-Alta Valle Bormida; Regione Piemonte; La Strada Società Cooperativa Sociale; Centro Psicopedagogico per La Pace e La Gestione Dei Conflitti Società Cooperativa Sociale; Ufficio Scolastico Territoriale di Cuneo; Cooperativa Operatori Sociali Cos Soc. Coop. Soc.; Coop.Soc.Fiordaliso Soc.Coop. Onlus; Azienda Sanitaria Locale CN1; Forcoop C.S.S.C.S.I.S.; Istituto Italiano di Valutazione

Sintesi

Il progetto mira al potenziamento del sistema di tutela minorile della provincia di Cuneo, tramite l’adozione di un approccio riparativo e l’integrazione tra pubblico, privato e comunità educante.

L’intervento si articola a partire da una rilevazione dei casi di maltrattamento, mediante la formazione specializzata degli operatori di prossimità e la loro presenza nei luoghi educativi formali e non formali. A seconda del bisogno individuato, si propongono percorsi di natura riparativa, che coinvolgono il minore e la famiglia maltrattante e prevedono l’accompagnamento educativo all’affido familiare o l’inserimento in strutture per minori o per donne vittime di violenza.

Si prevede, infine, un supporto nel reinserimento familiare o nell’acquisizione di autonomia, nel caso di nuclei mamma-bambino, con l’attivazione di reti comunitarie di sostegno. I destinatari del progetto sono circa 170 nuclei familiari maltrattanti o a rischio e 20 famiglie affidatarie.


 

KINTSUGI fa riferimento ad un’antica arte giapponese che utilizza l’oro per riparare e riunire i cocci, creando “cicatrici d’oro”.  Una filosofia che invita ad abbracciare il danno, senza vergognarsi delle ferite.  Riparato con cura, l’oggetto danneggiato accetta e riconosce i propri trascorsi e diventa più forte, più prezioso di quanto non fosse prima di andare in frantumi.  Una metafora che illumina di nuova luce il processo di resilienza.

 

 

La metodologia adottata prevede un lavoro condiviso e partecipato che sappia accogliere storia, cultura e legami originali del minore, riavvicinando i frammenti.  Il progetto ricerca una differente modalità di azione, favorendo un processo di coinvolgimento della famiglia, della comunità educante e dei servizi.

S’intende sperimentare una nuova metodologia basata su tecniche di individuazione e accudimento delle risorse naturali residue e delle motivazioni di cura nella famiglia d’origine, dal recupero delle funzioni genitoriali a forme di “restorative justice” per autori e co-autori di maltrattamento (dalla consapevolezza alla riattivazione restitutiva e ricostruttiva).  L’approccio sosterrà la responsabilizzazione e la partecipazione verso i percorsi educativi.

Strategicamente si prevedere la cooperazione pubblico-privato sociale attraverso la creazione di un sistema di governance che integri le azioni realizzate da specifici team di lavoro.  Questi ultimi intervengono su 3 livelli: coordinamento, formazione e operatività.

La strutturazione delle attività si sviluppa seguendo le fasi del Kintsugi:

preparare: formazione rivolta agli operatori della comunità educante e dei servizi che mira a formare due team specifici (output: team della prevenzione e team del cambiamento formati, CSP);

assemblare: governance e coordinamento (output: pool di governance formato da operatori del pubblico-privato, staff di coordinamento);

scoprire: sensibilizzazione e responsabilizzazione della comunità educante rispetto al proprio ruolo nella prevenzione (output: campagna di sensibilizzazione differenziata per target; kit di prevenzione, potenziamento servizi esistenti);

pazientare: supporto dei sistemi familiari fragili a rischio di maltrattamento comprendendo minore e nucleo d’origine (output: 4 poli specializzati per accoglienza e trattamento dei sistemi maltrattanti, Progetti Individuali e di Sistema – PIdS preventivi a supporto preventivo e precoce delle famiglie fragili);

riparare: nuovo modello PIdS rivolto al sistema maltrattante, sia territoriale che residenziale (output: PIdS di cura rivolti al minore e al sistema maltrattante);

rivelare: supporto del minore nel passaggio dalla comunità verso la famiglia origine/affidataria, delle donne vittime di violenza, degli autori di violenza, delle famiglie affidatarie (output: PIdS di accompagnamento nella fase di uscita, supporto famiglie affidatarie);

esaltare: comunicazione/monitoraggio (output: tavolo comunicazione,6 tavoli tematici, 1 workshop finale).