L'ecografia ginecologica (o pelvica) è un esame ecografico che ha lo scopo di valutare l'utero e le ovaie nelle donne che non sono in stato di gravidanza.
Come si esegue?
Si può eseguire:
Perchè fare l'ecografia ginecologica?
L'ecografia ginecologica è in genere effettuata su richiesta del medico curante:
Perchè fare l'ecografia in gravidanza?
Le ragioni più comuni per cui si esegue una ecografia in gravidanza sono: determinare il numero degli embrioni o dei feti, visualizzare l'attività cardiaca fetale, determinare l'epoca di gravidanza, valutare l'anatomia e la crescita fetale, determinare la posizione del feto.
Che cosa si vede con l'ecografia in gravidanza?
Nei primi mesi di gravidanza, con la misura della lunghezza del feto, è possibile valutare se lo sviluppo corrisponde all'epoca di gravidanza valutata in base alla data dell'ultima mestruazione, il numero dei feti e la presenza dell'attività cardiaca. Dal secondo trimestre si effettuano le misurazioni della testa, dell'addome e del femore, ed i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento. Si può così valutare se le dimensioni del feto corrispondono a quelle attese per l'epoca di gravidanza. In questo stesso periodo si visualizzano la sede di inserzione placentare, la quantità di liquido amniotico ed alcuni organi.
E' possibile rilevare con l'ecografia anomalie fetali maggiori?
La possibilità di rilevare un'anomalia maggiore dipende dalla sua entità, dalla posizione del feto in utero, dalla quantità di liquido amniotico e dallo spessore della parete addominale materna; perciò è possibile che talune anomalie fetali possano non essere rilevate all'esame ecografico. Inoltre alcune malformazioni si manifestano tardivamente (al 7°- 9° mese) e perciò non sono visualizzabili in esami precoci. L'esperienza finora acquisita suggerisce che un esame ecografico routinario, non mirato, consente di identificare dal 30 al 70% delle malformazioni maggiori. Non è compito dell'ecografia la rilevazione delle cosiddette anomalie minori.
L'ecografia è innocua per il feto?
Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre 30 anni e non sono stati riportati effetti dannosi, anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l'uso diagnostico dell'ecografia è ritenuto esente da rischi. Si sottolinea che l'esame ecografico consente di identificare dal 30 al 70% delle malformazioni maggiori e che pertanto, per i limiti intrinseci della metodica, è possibile che alcune anomalie fetali anche importanti non vengano rilevate con l'ecografia. (da "Linee guida SIEOG ").
Eseguibile negli Ambulatori di Savigliano, Saluzzo e Mondovì.
E' un esame ecografico che può essere effettuato:
Nota Bene
Per primo trimestre si intende il periodo di età gestazionale fino a 13 settimane e 6 giorni. Si definisce "embrione" il prodotto del concepimento fino a 10 settimane compiute (pari a 10 settimane e 0 giorni di età gestazionale), si definisce "feto" da 10 settimane e 1 giorno in poi. Durante l'esecuzione dell'ecografia del I° trimestre (ai feti delle gravide che eseguono i test di screening)viene misurato lo spessore della translucenza nucale.
Per eseguire l'ecografia del I° trimestre (esente ticket) occorre la impegnativa n°3 dell'Agenda di Gravidanza della Regione Piemonte o, per le gravide di altre Regioni la prescrizione del Medico Curante.
Eseguibile negli Ambulatori di Savigliano e Mondovì.
Le patologie malformative maggiori sono presenti nel 3% dei nati e sono responsabili del 25% della natimortalità e del 45% della mortalità perinatale, costituiscono circa un terzo dei motivi di ospedalizzazione in età pediatrica e sono causa di metà dei ritardi mentali.Lo strumento a disposizione per lo screening delle malformazioni fetali è l'ecografia eseguita nel secondo trimestre di gravidanza, cosiddetta "ecografia di screening" oppure "ecografia morfologica".
Essa consente di identificare circa metà dei feti con malformazioni ed è suggerito da molte Società Scientifiche Internazionali come anche dalla Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica (SIEOG) come test di screening da proporre a tutte le gravide. Alle donne in cui sono stati identificati fattori di rischio specifico precedenti la gravidanza (anamnesi personale e familiare, patologia materna) oppure insorti durante la gravidanza (sospetto all'esame ecografico di screening o al test di screening biochimico, assunzione di farmaci, patologie infettive ecc.) è proposta l'ecografia diagnostica (comprendendo in questo termine la cosiddetta "ecografia di II livello", l'ecocardiografia fetale ed eventuali ulteriori accertamenti quali la valutazione dopplerflussimetrica .
Per l'esecuzione di questi controlli il nostro centro si avvale, qualora lo ritenga necessario, della collaborazione del Centro diagnostico ecografico di riferimento regionale identificato nella SSD Ecografia Ostetrico-Ginecologica e Diagnosi Prenatale Cittaà della Salute e della Scienza di Torino.
Per l'esecuzione dell'ecografia del II°trimestre (esente ticket) è necessaria la richiesta n°7 dell'Agenda di gravidanza Regione Piemonte o, per le gravide di altre Regioni la prescrizione del Medico Curante.
Eseguibile negli Ambulatori di Savigliano, Saluzzo e Mondovì.
L'esame ecografico effettuato nel corso del terzo trimestre di gravidanza ha essenzialmente due finalità:
La crescita viene valutata considerando le misure del feto, in specifico:
E' importante ricordare che l'epoca di gravidanza va stabilita in base alla data dell'ultima mestruazione e/o agli esami ecografici precedenti, prima di iniziare l'esame.
Nota bene
Per terzo trimestre si intende il periodo di gravidanza oltre le 26 settimane compiute, cioè da 26 settimane e 1 giorno di età gestazionale in poi. La stima del peso fetale è molto difficoltosa e i valori ottenuti attraverso formule di calcolo molto complesse hanno un margine di errore del 10% e quindi sono privi di una sensibilità accettabile.
L'ecografia del III° trimestre di gravidanza non è prevista tra gli esami da eseguire durante una gravidanza fisiologica secondo le disposizioni dell'Agenda di gravidanza della Regione Piemonte.
Per l'esecuzione di tale esame è necessaria la richiesta del medico curante e si accetta solo l'esenzione M50 (gravidanza a rischio): in tutti gli altri casi è previsto il pagamento del ticket (comunicazione 30-8-2010 in modifica di ID773503 del 25-1-2010).
Eseguibile negli Ambulatori di Savigliano e Mondovi.
La Dopplerflussimetria o Velocimetria Doppler è un esame ecografico che consente di identificare come è il flusso sanguigno nei vasi arteriosi e venosi, in gravidanza è utilizzata per studiare il flusso di alcuni vasi fetali (arterie ombelicali) e materni (arterie uterine). Con questa metodica è possibile valutare gli adattamenti emodinamici nei distretti utero-placentare (arterie uterine), feto-placentare (arterie ombelicali) e fetale (dotto venoso, arteria cerebrale media ecc.).
La Dopplerflussimetria delle arterie ombelicali è indicata in gravidanze a rischio per ipossia fetale, in particolare in gravidanze complicate da ipertensione materna, preeclampsia e/o da iposviluppo fetale.
La Dopplerflussimetria di vari distretti fetali e placentari viene utilizzata nella pratica clinica come test di secondo livello e/o in modo integrato con altre metodiche diagnostiche non invasive o invasive per valutare lo stato di benessere del feto in alcune condizioni quali:
Per l'esecuzione dell'esame occorre la richiesta del medico curante.
Presso gli Ambulatori di Savigliano e Mondovi è possibile eseguire ecografie con immagini 3 e 4 D ma solo in caso di approfondimento di problematiche evidenziate con tecnica bidimensionale.
Eseguibili negli Ambulatori di Savigliano e Mondovi.
Circa il 97% dei neonati nasce sano, ma il 3% circa presenta delle malformazioni. Alcune patologie congenite possono essere diagnosticate in fase prenatale, tra cui le anomalie cromosomiche o aneuploidie. Le anomalie cromosomiche interessano 0,6-0,8% di tutti neonati con frequenza diversa, per alcune di esse, a seconda dell'età materna. Esse possono essere diagnosticate in epoca Prenatale con lo studio del cariotipo di cellule fetali ottenute con:
Trattandosi di procedure invasive, che sono gravate da un rischio di aborto, sono offerte alle donne che presentano un rischio specifico.
I TEST DI SCREENING consentono di selezionare, nella popolazione generale, un ristretto gruppo di donne ad alto rischio (rischio >1/350 a termine) a cui riservare l'offerta dei test diagnostici (villocentesi e amniocentesi). La donna, informata sul suo rischio, può quindi decidere se eseguire ulteriori test (diagnostici) che permettano l'identificazione delle patologie per cui è risultata a rischio. Il primo parametro utilizzato quale strumento di screening per la sindrome di Down, introdotto agli inizi degli anni 1980, è stato l'età materna, sulla base di un'osservazione fatta già nel 1876 da Fraser e Mitchell che avevano segnalata una associazione tra la sindrome di Down nel neonato ed età materna avanzata. Nell'ultimo ventennio sono stati introdotti altri marcatori di rischio, biochimici ed ecografici, variamente utilizzati: singolarmente o in associazione, in un unico momento o in tempi successivi nel corso del primo e/o del secondo trimestre. Alla fine degli anni 1980 è stato introdotto, come è noto, il cosiddetto triplo-test, che tiene conto, oltre che dell'età materna, della concentrazione di alcune sostanze feto-placentari presenti nel siero materno. Negli anni 1990 è stata introdotta la combinazione di età materna e translucenza nucale (NT) a 11-14 settimane, associata poi a marcatori biochimici nel siero materno. All'inizio degli anni 2000 è stata proposta l'integrazione tra i test utilizzati nel primo e nel secondo trimestre (test integrato).
Le strategie di screening prenatale per le anomalie cromosomiche, prevalentemente per la trisomia 21, attualmente disponibili sono le seguenti:
Prima dell'esecuzione dei test di screening viene eseguito un colloquio informativo collettivo per la spiegazione dei test e la raccolta del consenso alla loro eventuale esecuzione.
Occorrono le impegnative 3 e 4 dell'Agenda di gravidanza della Regione Piemonte.
Le pazienti che provengono da altre Regioni devono avere l'impegnativa del medico curante e la esecuzione della parte biochimica del test non è esente ticket.
Eseguibile negli Ambulatori di Savigliano e Mondovi.
Serve a prelevare del liquido amniotico sul quale si possono effettuare diversi esami (studio dei cromosomi o cariotipo fetale, dosaggio di AFP, studio del DNA per patologie genetiche, ricerca di anticorpi e/o virus o altri agenti infettivi). Gli esami effettuati sul liquido amniotico dipendono dal motivo per il quale si richiede l'amniocentesi in quanto il campione di liquido amniotico prelevato non è molto (in genere 20 cc) e con questa quantità si può effettuare un ridotto numero di indagini. L'indicazione più frequente è lo studio del cariotipo fetale che fornisce informazioni circa il numero e la morfologia dei cromosomi del feto, serve quindi ad escludere (o a diagnosticare) la presenza di anomalie cromosomiche. Quando si esegue l'amniocentesi si effettua anche, sui primi cc prelevati, il dosaggio dell'alfa-feto proteina (AFP) che è una sostanza prodotta dal feto e la cui quantità aumenta in alcune situazioni patologiche fetali (spina bifida aperta, onfalocele ecc). Il motivo per andare a studiare i cromosomi fetali è un rischio uguale o superiore a 1/350 alla data presunta del parto: possono accedere all'esame le gravide di eta' superiore a 35 anni al concepimento e quelle con un risultato positivo al test di screening).
Come viene eseguito il prelievo?
Il prelievo viene eseguito mediante l'inserzione di un ago attraverso l'addome della donna sotto diretto controllo ecografico; il liquido amniotico viene aspirato con una siringa. Può essere effettuato dalla 15' settimana di gravidanza in poi.
Ci sono rischi per la madre?
L'amniocentesi, eseguita ormai da molti anni, comporta rischi molto bassi per la donna, non superiori a quelli di un piccolo intervento chirurgico. Al momento dell'inserzione dell'ago si prova una sensazione simile a quella di un'iniezione intramuscolare e, durante l'esame, si avverte la presenza dell'ago. Nei giorni successivi al prelievo si possono manifestare, in alcuni casi, perdite vaginali ematiche e/o di liquido amniotico; è più frequente che si verifichino contrazioni uterine.
Ci sono rischi per il feto?
Non esistono rischi di danni fetali legati alla procedura se il prelievo è effettuato dopo 15 settimane compiute di età gestazionale .Il rischio aggiuntivo di aborto conseguente all'amniocentesi è complessivamente stimato intorno all' 1%.
Dopo quanto tempo vi è il risultato?
Dipende dalle analisi che vengono eseguite sul campione prelevato. Per lo studio del cariotipo fetale il risultato è disponibile dopo circa 4 settimane, il dosaggio dell'alfa-fetoproteina dopo circa 10 giorni.
E' possibile effettuare il Test Rapido per i cromosomi 13, 18 e 21 utilizzando tecniche di valutazione del DNA come la QF-PCR e/o la FISH che non richiedono coltura delle cellule. L'esito del test non verrà comunicato telefonicamente entro 48 ore dal prelievo.
E' sicuro il risultato?
Sì, va però considerato l'errore diagnostico che varia a seconda dell'indagine eseguita. Per quanto riguarda lo studio del cariotipo fetale, l'errore diagnostico è molto raro.
Con l'amniocentesi si può essere certi che il feto è "normale"?
No, con l'amniocentesi si ha una certezza per quanto riguarda la patologia ricercata. Non si può escludere che il bambino presenti ritardo mentale e/o difetti congeniti non evidenziabili con l'esame eseguito.Non occorre essere a digiuno e non è necessaria alcuna preparazione.
La richiesta (esente ticket) verra' fornita direttamente negli Ambulatori tramite autoimpegnativa formulata dal medico che pratichera' l'amniocentesi.
Le ecografie ostetriche e ginecologiche si possono prenotare presso le sedi di CUP:
- telefonicamente, dal lunedì al venerdì dalle 8 al 18 (esclusi festivi) al call center unico: 0171-078600.
- personalmente , dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16 presso gli sportelli di:
I colloqui informativi sullo screening della S.di Down e dei difetti del tubo neurale, gli esami di screening e le amniocentesi si prenotano al n° 0172-719436 con il seguente orario lunedì ore 11-13, martedì ore 14-15,30, mercoledì ore 12,30-14,30.
Durante l'esecuzione delle indagini ecografiche è ammesso l'ingresso di una sola persona e non è ammesso l'ingresso di bambini e ragazzi di età inferiore ai 15 anni. Non è consentito eseguire foto o filmare durante l'esecuzione dell'ecografia. Le impegnative necessarie sono elencate alla fine della descrizione di ogni prestazione. Il referto dell'esame viene consegnato al termine dell'esame stesso.
Responsabile: MILANO Maria
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